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Il cane, la cui storia evolutiva corrisponde alla storia della relazione con l’uomo, fu il primo animale e l’unico grande carnivoro a essere domesticato. Con il progredire degli studi su recenti reperti archeologici e nuove tecniche di laboratorio è stata confermata la discendenza di questa specie dal Lupo grigio. É presumibile che alcune caratteristiche del lupo abbiano influito positivamente sulla sua domesticazione: gli individui di questa specie hanno un’alta capacità di coordinamento e cooperazione sociale e gli esemplari giovani restano con i genitori molto più a lungo di quanto non avvenga per gli altri canidi. 

Attualmente si suppone che la domesticazione sia avvenuta in più luoghi diversi: uno nell’Eurasia orientale e uno nell’Eurasia occidentale. Nel 2017 sono stati studiati genomi ricavati da fossili ritrovati in Germania e in Irlanda; tali dati sono stati comparati con le sequenze genomiche di 5.649 canidi (inclusi gli attuali lupi e cani) giungendo alla conclusione che cani e lupi si separarono geneticamente tra 36.900 e 41.500 anni fa e che i cani a loro volta si differenziarono in due linee, occidentale e orientale, tra 17.500 e 23.900 anni fa. 

DOMESTICAZIONE: QUANDO E COME È COMINCIATA?
I ricercatori hanno appurato che la domesticazione potrebbe esser avvenuta tra i 20.000 e i 40.000 anni fa. Si suppone che il processo abbia avuto inizio quando i lupi cominciarono a seguire i gruppi di cacciatori per accaparrarsi i resti delle prede cacciate da questi ultimi. Gradualmente alcuni soggetti iniziarono a gironzolare intorno agli accampamenti umani: furono quindi i lupi stessi ad avviare la propria domesticazione, vincendo la diffidenza nei confronti degli uomini. Tale processo si compì mediante selezione naturale: i lupi che stazionavano vicino agli accampamenti umani ottenevano più avanzi e di conseguenza avevano una discendenza più numerosa rispetto ai conspecifici più diffidenti. La selezione naturale produsse ulteriori alterazioni comportamentali e anatomiche come la riduzione della taglia, modificazioni dell’apparato digerente (determinate da una dieta a maggiore contenuto di amidi), modificazione del cranio e della dentatura, tutte caratteristiche utili per continuare l’avvicinamento agli uomini. La mansuetudine derivata dalla selezione naturale, durata probabilmente migliaia di anni, fu il primo passo verso la nuova specie cane. È presumibile che gli esseri umani cambiarono lentamente atteggiamento nei confronti dei lupi-cani, rendendosi conto che la loro presenza rappresentava alcuni vantaggi quali la guardia e la difesa, l’aiuto attivo durante la caccia e, molto probabilmente, una fonte di cibo. Circa 14.000 anni fa alcune società umane divennero più sedentarie e questo cambiamento probabilmente accelerò il processo di domesticazione segnando l’inizio della transizione lupo-cane/cane; allo stesso periodo risalgono siti archeologici europei (Germania, Russia) in cui sono stati ritrovati resti di cane inumati singolarmente o con persone. Un fattore ancora più importante per la diffusione del cane fu la nascita dell’agricoltura intorno a 8.000 anni fa; da quel momento la specie popolò praticamente tutto il pianeta. 

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TANTE RAZZE DIVERSE
Le attuali razze canine nascono circa 150 anni fa, grazie a una selezione artificiale; uno studio del 2017 ha rilevato, analizzando i genomi di 1.346 cani appartenenti a 160 razze diverse, che quasi tutti i genomi analizzati ricadono in 23 gruppi con simili tratti genetici e vocazioni e che cani appartenenti a tipologie simili (per esempio da pastore) mostrano profili genetici anche molto diversi ipotizzando che la loro selezione sia avvenuta in più momenti e in luoghi differenti.

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