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Il periodo di allattamento dei gattini dura da cinque a sette settimane. Durante questo periodo i gattini, nutrendosi del cosiddetto “primo latte” (colostro), crescono a ritmi impressionanti (dai 10 ai 15 grammi al giorno). Già alla quarta settimana si può quindi iniziare lo svezzamento, cioè l’adattamento progressivo alla pappa solida e l’allontanamento dalla madre.

Il primo passo verso lo svezzamento va compiuto con l’aiuto di qualche cucchiaino di latte maternizzato (ve ne sono in commercio di diverse marche), addizionato nei giorni successivi con qualche croccantino disciolto o delle piccole quantità di normale omogeneizzato a base di carne o pesce. Se i micini mostrano nei primi giorni qualche diffidenza verso i nuovi sapori è solo perché non li conoscono: provate a sporcargli le labbra o le zampine con un po’ di omogeneizzato al sapore di carne. 

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LA PRIMA PAPPA
Una buona ricetta per questa prima volta può essere: una parte di cibo secco più tre parti di latte o acqua, oppure due parti di cibo umido più una parte di latte o acqua. Sicuramente il cibo più adatto è rappresentato dai croccantini specifici per i cuccioli. 

Bagnandoli con acqua tiepida diventeranno morbidi e si eviterà che i piccoli soffochino a causa della loro voracità. In alternativa ai croccantini si possono utilizzare le scatolette di cibo umido, sempre per cuccioli, che hanno una consistenza simile a quella degli omogeneizzati. Il numero dei pasti dovrà diminuire progressivamente, da quattro/cinque a due, così come dovrà diminuire la quantità di latte. Al raggiungimento del cinquantesimo giorno si può cominciare a dar loro del riso stracotto mischiato con carne o pesce ben cotti. L’alimento che scegliamo per accompagnarli durante lo svezzamento deve essere altamente nutritivo e molto energetico: un gattino di poche settimane, per esempio, consuma da 200 a 250 kcal per chilogrammo di peso, tre volte maggiore di quello di un adulto! Lo svezzamento potrà dirsi completo intorno alla sesta/ottava settimana ma è comunque consigliabile somministrare il cibo “per gattini” almeno fino al nono mese. I primi pasti sono molto importanti: durante questa fase si sviluppano intolleranze e preferenze alimentari

ATTENZIONE
Per il gatto ha un particolare rilievo è il fattore “appetibilità”. Il micio può arrivare a rifiutare completamente un tipo di cibo se questo gli risulta poco appetibile. Per questo è molto importante, fin dalle prime settimane, abituare il gattino ai gusti più diversi: durante lo svezzamento dovremmo cercare di sottoporgli alimenti diversi, in maniera tale da evitare l’insorgenza di qualsiasi tipo di assuefazione.

QUANTE VOLTE DEVE MANGIARE?
Al secondo mese vanno somministrati almeno cinque pasti giornalieri, che vanno ridotti a quattro durante il terzo e quarto mese e a tre/due durante il quinto. Un gatto adulto, invece, può arrivare a consumare anche dieci o sedici piccoli pasti al giorno. Il gatto era, ed è ancora oggi, un temibile predatore e in natura mangia quando riesce a catturare la sua preda per questo è sbagliato è dargli da mangiare una grossa quantità di cibo una sola volta al giorno, piuttosto che tante piccole razioni. Il micetto apprezzerà sia il cibo umido che secco, con una particolare passione per le mousse o i paté.

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