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Una volta entrati nella terza età, i nostri amici a quattro zampe diventano spesso meno reattivi agli stimoli esterni e possono quindi presentare un certo rallentamento dei riflessi. La vista cala e l’udito diviene meno fine. I denti si ricoprono di tartaro, possono essere meno stabili e dalla bocca fuoriesce un odore sgradevole. 

L’andatura può essere difficoltosa, al punto da impedire all’animale di muoversi e saltare in maniera normale. La ridotta attività fisica, per contro, predispone al sovrappeso. Anche il comportamento può mutare: i mici anziani manifestano spesso una minore attività generale e cambiamenti del ciclo sonno/veglia: possono tendere, pertanto, a dormire di più, con periodi di sonno più brevi e meno profondi. Caratteristici sono anche i cambiamenti dell’umore (che possono rendere gli animali particolarmente irritabili o eccessivamente tranquilli, a seconda degli stati d’animo), l’accentuazione dell’abitudinarietà (che consolida la routine quotidiana, conferendo sicurezza e stabilità) e l’esibizione di atteggiamenti ansiosi, prima tra tutte l’ipervocalizzazione notturna».

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QUANTE VOLTE DEVE MANGIARE?
I gatti, non è certo una novità, amano mangiare poco e spesso. Questa abitudine, che ha radici etologiche legate all’attività predatoria naturale dei piccoli felini, dovrebbe essere rispettata anche durante la terza età, specie se si considerano eventuali alterazioni digestive che possono contraddistinguere tale fase della vita. 

Occorre, dunque, prevedere 5/8 piccoli pasti nell’arco delle 24 ore, senza dimenticare il consumo notturno di cibo. L’ideale sarebbe utilizzare alimenti sia umidi che secchi.
Tutte le più importanti aziende mangimistiche commercializzano linee di alimenti adatti ai mici anziani. Questi preparati presentano, rispetto ai cibi casalinghi, diversi vantaggi: innanzitutto, hanno una composizione nutrizionale adeguata ai fabbisogni dei gatti; secondariamente, sono estremamente pratici ed evitano sprechi di ingredienti e perdite di tempo; in terzo luogo, risultano nella maggior parte dei casi ben graditi al palato di tutti, anche degli animali dai gusti più difficili; infine, sono decisamente affidabili sotto il profilo sanitario. Per scegliere l’alimento giusto è buona norma consultare il medico veterinario di fiducia. 

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