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Il termine BARF deriva da Bones And Raw Food (ossa e cibo crudo), ma è stato da alcuni modificato in Biologically Appropriate Real Food (cibo naturale biologicamente appropriato). Il concetto di partenza è che il cane dovrebbe alimentarsi come i suoi antenati selvatici, mentre con il trascorrere dei secoli si sono via via persi i motivi di fondo, con il risultato che la sua dieta è ai giorni nostri troppo “lontana” e come tale troppo diversa rispetto a quella originale. 

I “barfers” riempiono la ciotola dei loro beniamini con carne e vegetali crudi, ossa polpose, trippa verde e ingredienti similari; se alimentati in tal modo sembra in effetti che i cani non solo apprezzino, ma godano anche di ottima salute. Gli ingredienti non sono scelti a caso e prevedono una meticolosa preparazione di cibi selezionati e pesati a uno a uno, in modo da costituire delle razioni equilibrate e complete sotto il profilo nutrizionale. Da mettere in evidenza come per molti la BARF non venga solo considerata una scelta dietetica, ma anche e soprattutto una filosofia di vita: alcuni seguaci, infatti, sono contrari a procedure quali le vaccinazioni o la somministrazione di taluni farmaci. 

PRO & CONTRO
Sebbene alcuni veterinari abbiano sposato la causa della BARF, la maggior parte dei professionisti che si occupano della salute dei cani manifesta un certo scetticismo nei riguardi di questo tipo di scelta dietetica. Le obiezioni principali riguardano il fatto che, se è pur vero che il cane discende dal lupo, in realtà non è un vero lupo e conduce oggigiorno una vita molto differente rispetto a quella selvatica. È stato provato, tra l’altro, che la domesticazione ha nel corso dei millenni modificato alcune caratteristiche anatomiche e fisiologiche digestive dei membri della specie canina. I Canidi che vivono in natura, poi, non hanno un’esistenza così lunga come quella degli animali che sono costantemente al nostro fianco. E siamo poi davvero così sicuri che siano più sani e si ammalino meno dei nostri beniamini?

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